Per vivere a pieno la propria vità, quest’ultima deve essere vissuta come una vera e propria commedia!
Considera tutta la vita come un mito, come una storia. Lo è davvero, e se la prendi a questo modo non sarai mai infelice. L’infelicità nasce dalla troppa serietà. Prova per sette giorni, per sette giorni ricorda solo una cosa – che il mondo intero è solo una commedia – e non sarai mai più lo stesso. Bastano sette giorni! Provandoci non potrai perdere nulla, perché non hai nulla da perdere. Prova: per sette giorni considera tutto come una commedia, uno spettacolo.
Questi sette giorni ti porteranno molte intuizioni sulla tua “natura di buddha”, sulla tua purezza interiore. Una volta avute queste intuizioni, non puoi più essere lo stesso. Sarai felice. In questo momento non puoi immaginare la felicità che può essere tua, perché non hai conosciuto alcuna felicità.
Conosci solo diversi gradi di infelicità: a volte eri infelice, a volte un po’ meno, e quando eri meno infelice la chiamavi felicità. Non sai cos’è la felicità, non puoi saperlo. Quando hai un concetto del mondo che ti porta a prenderlo molto seriamente, non puoi sapere cos’è la felicità.
La felicità accade solo quando l’atteggiamento che il mondo è solo una commedia ha messo radici dentro di te. Provaci, fai tutto in modo celebrativo, con gioia – come se stessi recitando, non facendo veramente qualcosa. Se sei un marito, gioca a essere un marito; se sei una moglie, sii una moglie per gioco. Fai diventare tutto un gioco.
Naturalmente ci sono delle regole; ogni gioco ha bisogno di regole per essere giocato. Il matrimonio è una regola e il divorzio è un’altra regola, ma non prenderle sul serio. Sono regole, e una crea l’altra. Il divorzio è una cosa cattiva, perché il matrimonio è una cosa cattiva: una regola ne crea un’altra! Non prenderle sul serio, e guarda come la qualità della tua vita cambia immediatamente. Comportati con tua moglie o con tuo marito o con i tuoi figli come se stessi recitando un ruolo in una commedia, e ne vedrai subito la bellezza.
Se reciti una parte, cerchi di farlo bene, ma non ne vieni disturbato, non ce n’è alcun bisogno. Reciti la tua parte, e poi te ne vai a dormire. Ricordati che è un ruolo, una parte, e conserva questo atteggiamento per sette giorni. Allora puoi provare la felicità, e quando sai cos’è la felicità non hai più bisogno di andare nell’infelicità – è una tua scelta. Sei infelice perché hai scelto l’atteggiamento sbagliato verso la vita. Puoi essere felice, se scegli il giusto approccio.
Buddha dà molta importanza al ‘giusto atteggiamento’; ne fa una base, il fondamento del suo insegnamento: l’approccio giusto. Che cosa vuol dire? Qual è il criterio per deciderlo? Per me, il criterio è questo: l’atteggiamento che ti fa felice è quello giusto, non c’è un criterio oggettivo. L’atteggiamento che ti rende infelice è quello sbagliato. Il criterio è soggettivo: il criterio è la tua felicità.
Osho, commenti al Vigyana Bhairava Tantra
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