L’equinozio di primavera segna il passaggio a una nuova vita. Da uno stato di riposo, introspezione e profondità, a eccitazione, espansione e creatività.

La parola “equinozio” deriva dal latino aequinoctium, che etimologicamente fonde i termini aequus, “uguale, pari”, e nox, noctis, “notte”, ovvero è il momento dell’anno in cui le ore di luce e buio si equivalgono, luce e ombra convivono, i raggi solari colpiscono perpendicolarmente l’equatore, il Sole sorge esattamente a est e tramonta esattamente a ovest, come testimoniano svariate strutture megalitiche presenti sulla Terra, edificate appositamente per celebrare siffatto istante di equilibrio. Luoghi come Stonehenge, in Inghilterra, o Chichen Itza, in Messico, sono per antonomasia i siti archeologici del mistero. Storici e studiosi, ancora oggi, si interrogano sulle modalità di costruzione di tali monumenti, ma soprattutto sulla logica della loro progettazione.

L’ingresso delle stagioni porta con sé una serie di rituali che hanno radici profonde nel tempo. L’equinozio di primavera ogni anno vede riunirsi, la mattina presto, druidi e pagani a Stonehenge per accogliere il Sole tra i megaliti preistorici. I nostri antenati avevano, infatti, notato un generale allungamento e accorciamento delle giornate relativamente alle varie posizioni che il Sole assume all’orizzonte. Quando le giornate si allungano, il Sole si sposta lungo l’orizzonte passando per l’est, per cui si verifica l’equinozio di primavera. Quando si accorciano, il Sole si sposta nel verso opposto, tornando sui suoi passi, ossia quando si verifica l’equinozio d’autunno.

Equinozio Di Primavera, Festa Dell'Equilibrio Cosmico

Al lato opposto del mondo, a Chichen Itza, nella penisola dello Yucatàn, ancor oggi si ripete lo spettacolo del Tempio di Kukulkan, il nome che i Maya attribuivano al dio Serpente, grazie al quale gli antenati ricevettero il sapere.

Ma un giorno, nel 999 d.C., egli lasciò la sua gente, promettendo che sarebbe tornato. Per questo ogni anno, nel giorno dell’equinozio, lungo i 91 scalini sul lato nord della piramide, chiamata anche El Castillo, il sole crea una suggestiva illusione ottica: una misteriosa ombra a forma di serpente piumato discende sulla terra durante le prime luci dell’alba, per poi risalire verso il cielo durante le ore del tramonto. Un fenomeno davvero incredibile, che simboleggia il ritorno del dio sulla Terra e che riesce ad attrarre ogni anno milioni di visitatori da tutto il mondo.

Equinozio Di Primavera, Festa Dell'Equilibrio Cosmico

La festa di primavera più antica, risalente a circa 4.700 anni fa, è tuttavia quella egiziana: Sham El Nessim, derivante da Shamo o Shemu, che nell’antico Egitto indicava la stagione del raccolto e simboleggiava il rinnovo della vita. Ancora oggi rappresenta una festa pubblica egiziana.

Per le civiltà megalitiche tale sinergia tra Sole e Natura faceva della ricorrenza la data più importante, poiché significava il rinnovamento e la rinascita per qualsiasi aspetto della normale vita quotidiana. Tale ricorrenza, infatti, è vissuta proprio come un momento di rinascita della natura, di fertilità e abbondanza della terra. Un’occasione per fermarsi ad apprezzare la bellezza della vita, che fiorisce sotto i nostri occhi.

Come tutte le feste dell’anno, anche quella del momento del risveglio della Natura attira a sé riti pagani e cristiani. Nell’Inghilterra rurale, ancora oggi, si associa all’equinozio di primavera una serie di appuntamenti volti a propiziare il “nuovo inizio”.

Nel mondo anglosassone Ostara è la ricorrenza che festeggia Eostre, dea della fertilità, alla quale ci si rivolge per un buon raccolto. La divinità si diffuse, con relativo culto e usanze festive, a tutta l’Europa toccata dalle invasioni germaniche. Essa aveva affinità con divinità di altre culture indo-europee come in Grecia, quella di Estia, e nell’Impero romano, Vesta.

Nell’antichità, per l’occasione, le sacerdotesse della dea celebravano un particolare rito che involveva l’accensione di un cero, in seguito assimilato dalla tradizione cristiana, simboleggiante la fiamma eterna dell’esistenza. Il cero, all’interno dei templi dedicati alla dea, veniva spento solo all’alba del giorno seguente.

Con la diffusione del Cristianesimo la festa di Ostara venne assorbita dalla Pasqua, la cui data di celebrazione cade presso il primo plenilunio successivo all’equinozio di primavera. La nuova festa cristiana, ancora priva di un nome, in certe lingue assimilò anche la nomenclatura della celebrazione pagana. Ancora oggi, infatti, in inglese la Pasqua è chiamata Easter, e in tedesco Ostern.

Equinozio Di Primavera, Festa Dell'Equilibrio Cosmico

L’equinozio segna soprattutto il passaggio a una nuova vita. Da uno stato di riposo, introspezione e profondità dettato dall’inverno, a uno stato di eccitazione, espansione e creatività proprio della primavera. In inverno l’energia femminile, introspettiva e meditativa, ha dominato la natura e il nostro microcosmo interiore. In primavera sarà l’energia maschile, forte e creativa, rivolta verso l’esterno, a prendere il sopravvento. Dinamicità, azione e movimento sono le parole chiave di questo periodo.

L’obiettivo sarà quello di riuscire a bilanciare queste due polarità contrapposte, che vivono dentro di noi, come la luce e l’ombra, il bene e il male. L’equinozio di primavera ha, quindi, un significato energicamente più profondo per l’Universo in generale. Rappresenta un intenso momento di equilibrio cosmico. Due forze distinte e contrapposte sono in perfetta armonia: il giorno e la notte, il sole e la luna, la terra e il cielo, le energie femminili e maschili.

Equinozio Di Primavera, Festa Dell'Equilibrio Cosmico

La primavera, comunemente avvertita come stagione del rilassamento e del ristoro, contiene in sé il segreto della conoscenza di tali possenti forze, che reggono alla radice la vita della terra: luminose e vivificanti, abbaglianti, addirittura tenebrose.

In tempi antichi le liturgie del calendario consentivano ai popoli di partecipare al corso dell’anno, cogliendo la possibilità del contatto con numi chiaramente distinti. I tempi moderni, con l’avvento dell’intelletto, hanno sciolto l’uomo dall’ordine sacro del tempo. Questo scioglimento è stato nel contempo un liberarsi della forza individuale e un impoverirsi dell’anima.

Oggi un compito di sintesi attende l’individuo: quello di riconnettersi ai grandi ritmi della natura, al sacro ciclo dell’anno, conservando il proprio pensiero lucido. È un compito innanzitutto del singolo, quindi delle comunità di uomini che sapranno formarsi sulla base di una rinnovata spiritualità, per riaprire il varco chiuso dal materialismo, per frenare l’irruzione di forze oscure e la caduta dell’umanità nel subumano.

Nel passaggio dalla primavera all’estate lo spirito della natura si rivela al mondo. L’anima dell’uomo si riversa in ciò che vive intorno, così egli diventa uno con tutto ciò che cresce, con ciò che germoglia e sboccia: fiorisce insieme al fiore, germoglia con la pianta, fruttifica con l’albero.


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