E’ arrivato il momento di avere un allievo!
C’era una volta un sant’uomo che viveva da molti anni in una grotta, in un luogo isolato. Si narrava che fosse un uomo “illuminato”, in grado di leggere l’animo umano e di compiere veri e propri prodigi.
L’unica persona con cui aveva contatti era una pia donna, che si recava alla sua grotta ogni tanto a portargli del cibo. Un giorno la donna tornò in paese dopo essersi recata alla grotta, e convocò la gente nella piazza principale. “Il sant’uomo ha deciso che è arrivato il momento di avere un’apprendista, a cui trasmettere l’eredità della sua conoscenza” … la voce della pia donna era tremolante per l’emozione … “chi desidera proporsi dovrà recarsi alla grotta il primo giorno della luna nuova”.
Si proposero in tre. Il primo giorno della luna nuova si recarono alla grotta. All’ingresso trovarono tre scope appoggiate al muro ed un biglietto.
“Cari amici” – c’era scritto – “mi sono dovuto assentare, ma voi potete ugualmente iniziare il vostro apprendistato. Vi ho lasciato tre scope. Iniziate a pulire la grotta”.
Verso l’imbrunire il sant’uomo tornò alla grotta.
Il primo dei tre uomini gli andò incontro … “Maestro eccellentissimo” – lo apostrofò – “vi ringrazio della possibilità. C’è stato forse un fraintendimento. Io vorrei diventare vostro allievo nelle arti magiche, non nelle faccende di casa. Sono una persona preparata, da molti anni studio, ed è arrivato il momento di dedicarmi completamente. Vi ho atteso per chiarire l’equivoco … “.
“Bene” – replicò il sant’uomo con molta compassione – “Hai fatto bene a chiarire l’equivoco. Non è tuo compito pulire, certo. Torna pure alla tua abitazione. Ti farò sapere della mia scelta”.
Il secondo uomo era seduto sull’uscio della grotta, con la scopa poggiata in parte.
“Maestro” – l’uomo si alzò, baciando le mani del sant’uomo – “Ho fatto quello che avete chiesto. Ho spazzato tutta la grotta. Poi mi sono fermato ad attendervi. Sono desideroso di incominciare”.
“Molto bene. Ottimo lavoro. Riponi pure la scopa e torna alla tua abitazione. Ti farò sapere” – gli disse il sant’uomo con la sua espressione compassionevole.
Del terzo uomo non c’era traccia. Il sant’uomo entrò nella grotta, e lo trovò intento a spazzare.
Appena l’uomo lo vide si precipitò verso di lui, si inginocchiò e gli baciò le mani “Maestro amatissimo, non sono degno della possibilità che mi viene offerta, ma se riterrete di concedermela impegnerò fino all’ultima goccia di energia”.
“Dimmi, figliolo” – gli chiese il Maestro – “sei qui da stamane. Per spazzare la grotta è necessaria circa un’ora. Come mai dopo tante ore sei ancora intento a questo compito?”
“Perdonami Maestro. E’ vero, un’ora è sufficiente a pulire tutto. Tutte le volte che ho terminato mi sono chiesto cosa potessi fare nell’attesa e non ho trovato nulla di meglio che ricominciare.
L’unica indicazione ricevuta è stata quella di pulire e nell’attesa del tuo ritorno sono “rimasto nel comando”. Ti ringrazio di questa opportunità, amato Maestro. Tutte le volte che ho ricominciato ho notato dettagli che mi erano sfuggiti. Mi sono confrontato con la mia insofferenza, con la mia stanchezza. Ed ogni volta ho trovato un angolino da pulire che mi era sfuggito. Anche se non dovessi scegliere me come allievo, ti ringrazio. Ho imparato molto da questa giornata”.
Il sant’uomo lo guardò, e lo abbracciò – “Fratello, da molto tempo ti attendevo. Da ora in poi questa sarà casa tua. Tutto è pronto da tempo, mancavi solo tu …”.
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1 Commento
Un bel racconto?
Perché No!
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Anche!
Un saggio racconto?
Di più!
Che cosa allora?
Un racconto che dice:
“CHI SEI”…..