L’albero è da sempre considerato simbolo della Vita, e più specificamente dell’Essere Umano, in quanto la sua struttura verticale, terminante in basso con le radici e in alto con i rami, lo rende una metafora perfetta dell’intermediazione fra Terra e Cielo.
Il mito originario dell’Albero della Conoscenza ha fecondato le culture di tutti i popoli. Nella tradizione celtica i Druidi, oltre a essere molto sapienti, erano anche soprannominati gli “uomini dell’albero”.
La verticalità del tronco, e specificatamente quella delle grandi conifere dei paesi nordici, rappresenta la retta conoscenza e il retto comportamento, che permette l’accesso al Regni Celesti.
Tale verticalità, che unisce il cielo alla terra, il sacro al profano, il visibile all’invisibile, richiama senza dubbio una simbologia fallica, soprattutto se consideriamo il Lingam alla luce dell’interpretazione esoterica data dalla Scienza Unitaria, cioè una sorta di raggio laser capace di penetrare le profondità della materia e della potenza, per farvi giungere la Coscienza Superiore, certamente solo se vi è una padronanza di carattere tantrico e iniziatico dietro.
L’albero come simbolo dunque della dimensione maschile, ma al contempo associabile al potere generativo femminile della terra e del cosmo, poiché, come l’albero, il cosmo si rigenera incessantemente ed è sorgente inesauribile di Vita.
L’albero, anche il più mastodontico, nasce da un piccolo seme, che contiene in nuce tutte le potenzialità in seguito espresse dalla pianta adulta, che a sua volta genererà nuovi semi capaci di moltiplicare indefinitamente la Vita.
Dalla semina, passando per l’attraversamento ciclico delle quattro stagioni fino alla morte biologica, l’albero riproduce tutte le fasi che l’intero Universo attraversa nel suo ciclo di vita. Infatti l’albero è anche immagine del Cosmo, detto allora Albero Cosmico, o Yggdrasill, in quanto l’Universo può essere, secondo la tradizione norrena, triplicemente suddiviso in regni sotterranei e inferici, Utgard, Mondo di Sotto, regni intermedi, Midgard, Mondo di Mezzo, regni sottili e superiori, Asgard, Mondo degli Dèi.
L’essenza dell’albero sta fondamentalmente nel legno di cui è composto, che non a caso nella Medicina Cinese è considerato uno dei 5 elementi fondamentali. Potremmo definire il legno una sorta di quintessenza degli altri quattro elementi, al pari dell’etere in Alchimia. Viene infatti nutrito da aria (metallo), acqua e terra, e racchiude in sé il calore vitale dell’esistenza, che rilascia solo quando la componente corruttibile esterna viene bruciata, permettendo così di trasmutare le proprie impurità.
L’albero secolare è da sempre visto come simbolo di saggezza e conoscenza. Ogni individuo incamminato verso la scoperta della propria essenza dovrebbe tener bene a mente l’analogia uomo-albero. Dovrebbe infatti poter verificare se le proprie radici sono sufficientemente stabili e ben formate, ma anche se non vi siano rimasti incastrati dei “circuiti non integrabili”, di cui è bene sbarazzarsi.
Dovrebbe poi verificare che nella dimensione intermedia del tronco sia la linfa grezza, che dalle radici va ai rami, sia la linfa elaborata, che dai rami va alle radici, non subiscano interruzioni nel flusso. Infine, dovrebbe controllare lo stato di crescita dei propri rami, le antenne verso il Cielo, e che siano realmente diretti verso la Luce Solare e non verso un’ingannevole luce artificiale!
Vogliamo ricordare poi un simbolo certamente noto e importantissimo connesso alla figura dell’albero, ossia l’Albero cabalistico della Vita, o Albero Sefirotico, in pratica lo schema olografico del programma con cui si è svolta la creazione dei mondi, la Scala di Giacobbe descritta in Genesi 28. L’Albero della Vita rappresenta sia il cammino di discesa, lungo il quale le anime raggiungono la dimensione formale, sia il cammino ascendente da fare, se vogliamo raggiungere i piani dello Spirito Unitario.
Attraverso l’Albero della Vita ci arriva il nutrimento energetico che origina dai campi della Pura Luce Divina avvolgenti la Creazione, e i suoi due pilastri laterali corrispondono alla duplice via della Misericordia, destra, e del Rigore, sinistra, mentre il pilastro centrale, la Via Regale, ha in sé la capacità di unificare gli opposti.
Dopo la caduta di Adamo ed Eva dal Paradiso, causata dal tentativo di conoscere a fondo la dualità, senza aver prima fatto sufficiente esperienza dello stato d’Unità Divina, l’Albero della Vita viene nascosto per impedire l’accesso al segreto della Vita Eterna agli esseri umani, che oramai non erano più sufficientemente puri per riceverlo, e impedire così che il principio del male fosse reso assoluto.
L’umanità odierna, quindi, da quando è uscita dallo stato paradisiaco dell’Eden, non ha più accesso diretto all’Albero della Vita, e la via che vi riconduce è guardata da una coppia di Cherubini armati di una spada fiammeggiante. Eppure, se un individuo di Vera Volontà dovesse porre in sé le condizioni per riavvicinarsi a una dimensione unitaria, questi angeli cesserebbero di essere i Guardiani della Soglia punitivi, e al contrario mostrerebbero al coraggioso iniziato la strada in grado di ricondurlo al perduto Giardino.
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