C’erano due cisterne molto diverse, a distanza di qualche decina di metri. Si guardavano e, qualche volta, facevano un po’ di conversazione. La prima cisterna era perfetta. Le pietre che la formavano erano salde e ben scompaginate. A tenuta stagna. Non una goccia della preziosa acqua era mai stata persa per causa sua.
La seconda presentava invece fenditure, come delle ferite, dalle quali fuggivano rivoletti di acqua. La prima, fiera e superba della sua perfezione, si stagliava nettamente. Solo qualche insetto osava avvicinarsi, o qualche uccello.
L’altra, invece, era coperta di arbusti fioriti, cespugli e more, che si dissetavano all’acqua che usciva dalle sue screpolature. Gli insetti ronzavano continuamente intorno a lei e gli uccelli facevano il nido sui bordi; non era perfetta, ma si sentiva tanto felice.
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