In varie tradizioni di pensiero, confluite nella mentalità dell’uomo contemporaneo, l’uomo è un animale razionale, un essere senziente consapevole di ciò che è, di quel che pensa, di ciò che conosce e di ciò che succede attorno a lui. La sua razionalità domina il suo accesso al mondo, e questo è platealmente espresso nella scienza e nella tecnologia moderna.
L’uomo si guarda allo specchio e sorride, soddisfatto di sé: io so chi sono, so cosa faccio, conosco il mio mondo, e vado avanti verso magnifiche e progressive sorti.
Ma un giorno il sorriso nello specchio s’incrina.
Potrei essere confinato in un guscio di noce e reputarmi il re di uno spazio infinito, se non fosse che faccio brutti sogni, dice Amleto.
L’uomo ha un incubo. L’uomo si ammala. L’uomo invecchia. Vede gli altri morire, e immagina la propria morte. Davvero è tutto così razionale, comprensibile, riconducibile a uno schema di pensiero? No, e all’ improvviso l’uomo ha un piccolo sospetto. Il sospetto si ingigantisce, e diventa ansia. L’ansia, paura. La paura, vertigine. L’uomo si trova infine su un abisso oscuro di inaspettata e impensata profondità: un abisso incomprensibile, inafferrabile, allo stesso tempo vicinissimo e lontano.
Il dubbio investe la roccia su cui pensava di potersi sempre fondare.
Se ha dubitato abbastanza, quell’ uomo si rende conto che il sospetto non è morale o politico; non è nemmeno scientifico, ovvero epistemologico-gnoseologico. Il dubbio investe la roccia su cui pensava di potersi sempre fondare. Potrei dubitare di tutto, ma non della mia coscienza, dice lo scienziato contro lo scetticismo scivoloso su cui si trova a camminare. Eppure è proprio dalla sua coscienza che derivano gli ostacoli più grandi: perché un giorno la coscienza lo inganna, e se ne rende conto, come quel tale, Vitangelo Moscarda, che per caso si avvide di avere il naso lungo, dopo una vita intera passata a non rendersene mai conto.
E se non fosse solo il naso, ciò su cui la mia coscienza razionale mi ha tratto in inganno?
Su cosa cammina l’equilibrista sospeso sul precipizio? Difficile a dirsi…. lo faccio ma non so come. Però almeno una cosa adesso quell’ uomo la sa: che non è la ragione, vestito elegante per qualcosa cui l’occhio dell’uomo bambino non è ancora pronto.
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