Frammenti di un insegnamento sconosciuto è la testimonianza di otto anni di lavoro (dal 1915 al 1923) di Pëtr Dem’janovič Uspenskij (Ouspensky), filosofo russo, come discepolo del mistico armeno Georges Ivanovič Gurdjieff. Comunemente riconosciuta come la più completa esposizione del Sistema di Gurdjieff, quest’opera è considerata fondamentale da molti seguaci contemporanei della Quarta Via, che la utilizzano spesso per introdurre i nuovi studenti alle idee di Gurdjieff.

Nei Frammenti di un insegnamento sconosciuto, pubblicato postumo a Londra nel 1949, vi compare per la prima volta il simbolo dell’enneagramma. Tale edizione in lingua inglese apparve sotto il titolo In search of the Miraculous, con sottotitolo Fragments of an Unknown Teaching. La versione italiana, tradotta a cura di Henri Thomasson, è tratta dalla francese Fragments d’un enseignement inconnu.

Nel libro l’autore ripercorre il processo di apprendimento del “Sistema” insegnato da George Gurdjieff, che lo portò in seguito a condurre diversi gruppi di ricerca e studio dal 1921 al 1947. In tutto il libro, Ouspensky non si riferisce esplicitamente al signor “Gurdjieff”, ma utilizza soltanto l’iniziale “G”. È comunque risaputo che il signor “G.” fosse George Gurdjieff, che insegnò al filosofo russo un antico sistema “esoterico” di auto-sviluppo comunemente noto come la Quarta Via.

Il libro inizia con Ouspensky che torna nella sua casa di San Pietroburgo in seguito ad un’escursione in Oriente, dove era stato in viaggio “alla ricerca del miracoloso”. Incontra presto un uomo misterioso, un certo “G.”, che ha quelle risposte a cui Ouspensky è andato faticosamente cercando per tutta la vita.

Si unisce così alla “scuola” esoterica del signor Gurdjieff, e inizia l’apprendimento di un particolare sistema di auto-sviluppo che aveva avuto origine in Oriente, presumibilmente nel corso della più remota antichità, forse millenni prima della storia.

Ouspensky racconta le prove di apprendimento di questo nuovo sistema, a cui si riferisce in seguito come “Quarta Via”, spesso ricordando lezioni intere o parti di lezioni, che il signor Gurdjieff dava ai suoi discepoli a San Pietroburgo e Mosca tra il 1915 e il 1917. Ouspensky descrive molte delle sue esperienze, soprattutto attorno all’”arte del ricordo di sé”, e racconta alcuni dei metodi e degli esercizi che comprendeva il Sistema di Gurdjieff.

Il libro si conclude con le vicissitudini di Ouspensky avvenute durante la rivoluzione bolscevica, alle quali seguì la fuga con il signor Gurdjieff verso l’Occidente. In Europa, tra Francia, Inghilterra e Stati Uniti d’America, entrambi continuarono ad insegnare il Sistema ai propri seguaci fino alla morte, avvenuta rispettivamente nel 1947 e nel 1949. L’ultima parte di Frammenti di un insegnamento sconosciuto descrive anche i sentimenti dell’autore e le motivazioni dietro la sua decisione, annunciata agli studenti di Londra nei primi mesi del 1924, di insegnare “il sistema” in modo indipendente e non più sotto la diretta supervisione del signor Gurdjieff.

 

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Fonte: franzantonmesmer.weebly.com


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